Roviano Zoe Fest 2017

PROGRAMMA 2017

La prima edizione dell’evento (2017) avrà la durata di due giorni, sabato 24 e domenica 25 giugno. Tutti gli eventi si terranno presso il Museo della Civiltà Contadina Valle dell’Aniene, nello splendido scenario della corte del Castello Brancaccio.

Sabato 24 giugno, dalle ore 17.00: pomeriggio dedicato alla musica di tradizione e alla sua eredità contemporanea. Si esibiranno tre formazioni provenienti da territori diversi dell’area laziale: i Bifolk (organetto, zampogna, voci, tamburello e tamburo a frizione) dall’aera ernica; il duo Cignitti-Fabbi (zampogna zoppa e tamburello) dalla valle dell’Aniene; Susanna Buffa (voce e dulcettina) e Stefania Placidi (voce e chitarra), attiviste del Circolo Gianni Bosio che eseguiranno alcuni brani del repertorio vocale e vocale-strumentale della Sabina.

Sarà allestita un’esposizione temporanea di strumenti musicali tradizionali. Inoltre, saranno presenti stand gastronomici e spazi di degustazione.

Domenica 25 giugno, dalle ore 18.00: aperitivo musicale con i Thanks Pluto, duo bolognese formato da David Sarnelli (fisarmonica) e Margherita Valtorta (voce, piano toy, glockenspiel). Alle 21.00, i Lautari Din Rosiori (Costel Lautaru, fisarmonica; Liza Lautaru, voce; Daniele Bucataru, chitarra; Sergiu Dileo, sax; Luca Cioffi, percussioni), noto gruppo proveniente da Napoli che esegue musiche rom e della tradizione balcanica; chiuderà la serata il canzoniere anarchico dei Montelupo (gruppo nato per volontà di alcuni membri della band romana Il Muro del Canto, che ha raccolto la tradizione delle canzoni di lotta anarchiche con arrangiamenti in chiave folk).

L’ingresso è gratuito. In occasione di ROVIANO ZOE FEST, il Museo della Civiltà Contadina Valle dell’Aniene osserverà orario d’ingresso libero per i visitatori dalle ore 17.00 alle 20.00.

I PROTAGONISTI

Susanna Buffa e Stefania Placidi

La prima edizione del ROVIANO ZOE FEST, che si terrà il 24 e 25 giugno nella corte del castello dei Brancaccio, si avvale dell’importante collaborazione del Circolo Gianni Bosio di Roma. Dall’esperienza del “Bosio”, nel pomeriggio di sabato 24, giungeranno le interpreti Susanna Buffa e Stefania Placidi che eseguiranno un repertorio di brani strumentali e vocali della Sabina.
Susanna Buffa è nata e vive a Roma. Cantante folk e musicista ha iniziato a calcare i palchi nel 2006 al fianco di Lucilla Galeazzi (nota cantante di folk revival). Dopo questo incontro ha iniziato ad approfondire la conoscenza del canto popolare di tradizione orale del centro Italia, con particolare attenzione per la musica popolare dell’Umbria. Coinvolta in diversi progetti di Lucilla Galeazzi è anche co-fondatrice del trio vocale Fiordispina e del progetto in duo “Attraverso”, con Stefania Placidi. Oltre che in alcuni prestigiosi teatri italiani, con queste formazioni si esibisce frequentemente in Francia ed ha cantato in Belgio e Lussemburgo. Ha appena avviato un progetto vocale italo-bulgaro in quartetto con Sara Marchesi, Milena Jeliazkova e Milena Roudeva.
Parallelamente all’attività di cantante folk e di divulgatrice di tradizioni popolari del centro Italia, collabora con alcuni musicisti della scena elettronica italiana, tra cui il compositore Teho Teardo e i musicisti Eugenio Valente e Marco Machera, con cui ha fondato il progetto The Batts, ed ha collaborato con il compositore americano Andrew Powell.
Stefania Placidi, chitarrista e cantante, autrice ed arrangiatrice, è nata a Roma. La chitarra classica le consente presto di accompagnarsi nel canto e successivamente di andare all’esplorazione di generi diversi. Contemporaneamente si avvia ad un’attività da corista che porterà avanti sempre. L’esperienza nel folk si apre in varie direzioni e giunge fino a terre lontane, come il Sud America, culminando con un viaggio musicale in Brasile. Fa parte dal 2006 della Titubanda, gigantesco collettivo bandistico con un repertorio che travalica qualsiasi barriera geografica e culturale. Si è esibita in Austria, Francia, Spagna, Belgio, Lussemburgo, Stati Uniti, Brasile. É attiva soprattutto sulla scena romana, con progetti propri (tra cui Trio Vermelho) e numerose collaborazioni, tra cui quelle con Lucilla Galeazzi, Bianca Giovannini, Felice Zaccheo, Roberto Mazzoli, Chiara Casarico, Francesco Saverio Capo, Alessandro Severa e la compagnia teatrale IlNaufragàrMèDolce.

Bifolk

Tra le formazioni che si esibiranno nel pomeriggio di sabato 24 giugno al ROVIANO ZOE FEST ci saranno i Bifolk, gruppo di musica tradizionale proveniente dalla Provincia di Frosinone formato da Dino Dell’unto (organetto e voce), Angelo Fusco (zampogna), Diego Fusco (ciaramella), Roberto Mariani (tamburo a frizione e voce). Questi suonatori e cantori si muovono nel solco della tradizione musicale specifica del loro territorio (Monti Ernici e Media Valle del Liri) e eseguiranno musiche da ballo (“ballarella”), brani strumentali della tradizione agro-pastorale, repertorio lirico-monostrofico (stornelli), canzoni narrative e brani devozionali (canti e musiche processionali, di pellegrinaggio e di questua), sfruttando la diversificata combinazione di voci e strumenti. Un organico fortemente connotato che opera in continuità con il linguaggio della tradizione musicale locale, di cui ogni elemento che lo compone ha una profonda conoscenza e padronanza.

Marco Cignitti e Giuseppe Fabbi

Il programma di sabato 24 giugno, prima giornata del ROVIANO ZOE FEST, prevede – tra gli altri – l’intervento dei suonatori locali Marco Cignitti (zampogna zoppa, zampogna a chiave, organetto e voce) e Giuseppe Fabbi (tamburello e voce). Cignitti è tra i pochi continuatori delle tradizioni musicali della Valle dell’Aniene. Musicista, ricercatore, costruttore di zampogne e strumenti della tradizione pastorale ha iniziato a suonare musica popolare grazie soprattutto all’influenza del nonno materno, valente e riconosciuto cantore. Le ricerca nell’ambito delle tradizioni popolari della zona, condotte dalla fine degli anni Novanta, gli hanno permesso di fare conoscenza con gli ultimi suonatori tradizionali, con cui ha stretto legami e attraverso i quali ha potuto acquisire il patrimonio dei repertori locali. Si dedica anche alla costruzione e al restauro, utilizzando come modelli gli antichi strumenti trovati durante le ricerche.
Ha fornito strumenti da lui stesso costruiti al Museo delle Tradizioni Musicali di Arsoli, dove sono esposti, e offerto preziose testimonianze sullo strumentario della Valle dell’Aniene per l’allestimento museale; collabora con continuità con i Musei del Sistema Museale Territoriale Medaniene, tra cui il Museo della Civiltà Contadina Valle dell’Aniene di Roviano. Ha svolto attività di consulente musicale per la televisione di stato svedese RTE per la INCA Productions di Los Angeles per la realizzazione di un’opera documentaria sul compositore francese Hector Berlioz.
Nel 2008 per la Collana dei Quaderni Etnomusicali del Sistema Museale Medianiene, ha pubblicato il cd-book “La tradizione musicale della Valle dell’Aniene tra continuità e riproposta”.

Thanks, Pluto!

Thanks, Pluto! è un duo acustico nato nel 2016 dall’incontro tra David Sarnelli (fisarmonica) e Margherita Valtorta (toy Piano, glockenspiel e voce). L’ensemble ricerca sonorità inedite, caratterizzate dalla timbrica del bayan (fisarmonica a bassi sciolti, solitamente usata nella musica colta) e dall’intreccio non convenzionale con strumenti giocattolo e voce. Il repertorio spazia da brani popolari italiani a canzoni inedite: i brani sono arrangiati o riarrangiati per ottenere una sonorità divertente, spiazzante, stravagante e sicuramente molto originale

Lautari Din Rosiori

I Lautari Din Rosiori sono una nota band proveniente da Napoli composta da membri di una famiglia che da oltre cento anni tramanda di padre in figlio i saperi della tradizione gitana: musiche di matrimoni, funerali, feste, ricorrenze, rivisitazioni di noti brani europei. Alla fisarmonica c’è Costel Lautaru, alla chitarra Daniele Bucataru, al sax Sergiu Dileo, alle percussioni Luca Cioffi, canta Liza Lautaru.

Montelupo

Il gruppo nato per volontà di alcuni membri della band romana “Il Muro del Canto”, ha raccolto la tradizione delle canzoni di lotta anarchiche con arrangiamenti in chiave folk, utilizzando un’ampia strumentazione: ukulele, banjo, chitarra dobro, mandolino, oltre agli strumenti di base quali la fisarmonica (Alessandro Marinelli) e la chitarra (Eric Caldironi). La voce è di Daniele Coccia con l’aggiunta di Nicolò Pagani al contrabbasso (che ha lavorato con Alessandro Mannarino) e Andrea Ruggero al violino.
Il loro album d’esordio “Il Canzoniere Anarchico” è prodotto dall’etichetta GoodFellas. Da Pietro Gori fino ad arrivare a Giuseppe Pinelli, il disco è un tuffo nel passato, un percorso tra i più importanti e noti inni anarchici che ci ricorda come nella canzone popolare si siano inserite le rivendicazioni sociali di lotta del proletariato e della militanza anarchica.

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