Si è chiuso più che positivamente il Laboratorio di Costruzione del 19 e 20 maggio a Roviano. Sono state due giornate molto partecipate, che hanno visto alternarsi momenti laboratoriali ad altri di divulgazione e riflessione sulle dinamiche culturali che investono questo fenomeno. Sono stati attivati due Laboratori (uno sulla pupazza tradizionale rovianese e un altro di realizzazione di piccole pupazze di carta), è stata allestita una mostra (che è tuttora visitabile al Castello Brancaccio di Roviano) e presentato il volume “Il ballo della pupazza. Fantocci e giganti rituali nelle feste dell’Italia centrale” (Efesto, Roma 2017). Sono intervenuti Alessandra Broccolini (antropologa dell’Università “Sapienza” di Roma e Presidente di Simbdea), Paola Elisabetta Simeoni (antropologa, docente della Scuola di Specializzazione in Beni Demoetnoantropologici), Enrico Bonanni (art designer e detentore del marchio “Phantasima”), l’editore Alfredo Catalfo (Librerie Efesto), Angelo Palma (fotografo e presidente dell’Etnolaboratorio per il Patrimonio Culturale Immateriale) ed esponenti di realtà associative territoriali (come l’Arca di Corrado, di Anticoli e Aniene Wilderness di Tivoli) che hanno dato il loro apporto ad interessanti confronti sul tema.
La giornata si è chiusa con il ballo della pupazza, accompagnato dalla banda musicale “G. Rossini” di Roviano, nella corte del palazzo.
Autore: museoroviano
Laboratorio Pupazza 2018
Il 19 e il 20 maggio 2018, a Roviano (Roma), si terranno alcune iniziative dedicate alla pupazza, il fantoccio rituale dalle fattezze femminili, protagonista di alcune feste dell’Italia centrale. Costruita su una intelaiatura di canne e legno rivestito con carta, la pupazza ha solitamente dimensioni gigantesche e forme esuberanti. Durante determinati momenti cerimoniali viene fatta ballare e, infine, data alle fiamme. Tale figura, prosperosa e grottesca, può assumere nei vari luoghi denominazioni diverse (pantàsima, pupa, signora, mammoccia, marmotta…) e anche i modelli costruttivi e le modalità performative che la riguardano differiscono a seconda dei contesti. Questa tradizione legata al mondo agro-pastorale e all’uso rituale del fuoco è oggi messa in atto (a Roviano e nella Valle dell’Aniene) con nuove significazioni, in un diverso orizzonte simbolico e quindi in una differente funzione assunta in ambito comunitario, più inerente alla sfera identitaria e spettacolare che a quella magico-apotropaica del passato.
Per valorizzare e sostenere questa tradizione, il Museo della Civiltà Contadina Valle dell’Aniene organizza una serie di significative attività, già sperimentate nel corso della prima edizione dello scorso anno.
L’iniziativa prevede la realizzazione di alcuni laboratori di costruzione, aperti a chiunque volesse acquisire conoscenza di queste pratiche (i laboratori, sono assolutamente gratuiti e aperti anche ai bambini, che nell’edizione 2017 hanno partecipato numerosi). Il laboratorio di costruzione della pupazza rovianese, che si terrà sabato e domenica, sarà condotto dagli esperti costruttori locali Danilo Folgori, Giuseppe Folgori, Giovanni Folgori, Antonio Nagni, Tonino Battisti, Nino Moltoni, Mario Innocenzi, Gianfranco Grisanti e Antonio Coticoni. Il sabato, durante il pomeriggio, verrà anche realizzato il laboratorio Immaginapupazza, in cui i partecipanti – guidati dall’artista Enrico Bonanni – potranno creare delle piccole pupazze di carta da portare a casa come ricordo dell’esperienza.
Nello stesso pomeriggio di sabato si terrà la presentazione del libro Il ballo della Pupazza. Fantocci e giganti rituali nelle feste dell’Italia centrale (Edizioni Efesto di Roma), secondo volume della collana Quaderni del Museo di Roviano, e vi sarà la proiezione di alcuni documenti audiovisivi sul rito della pupazza a Roviano. Verrà, inoltre, allestita una mostra tematica.
L’evento si concluderà con la performance coreutica del “ballo delle pupazze”, in cui si faranno danzare i fantocci costruiti durante i laboratori, accompagnati dal Complesso Bandistico “Gioacchino Rossini” di Roviano.
L’iniziativa è in connessione con la Giornata Internazionale dei Musei e inserita all’interno dell’attività dell’Osservatorio Pupazza, recentemente costituito.
Il Museo all’Appia Day di Roma
Domenica 13 maggio 2018 il Museo della Civiltà Contadina Valle dell’Aniene sarà ospite del padiglione della Rete delle Associazione della Valle dell’Aniene (V.A.R.A) durante l’Appia Day di Roma. L’Appia Day è il festival diffuso della regina viarum, con l’apertura straordinaria e gratuita dei monumenti tra Roma e Brindisi e tanti eventi – passeggiate, trekking, ciclotour, musica e spettacoli – per vivere l’archeologia e il territorio a piedi e in bici.
Il Museo parteciperà all’evento con alcune “pupazze”, i grandi e grotteschi fantocci rituali dalle fattezze femminili, che animano molte feste della Valle dell’Aniene. L’appuntamento è alle 12.00 nel parco archeologico dell’Appia Antica.
Info su http://www.appiaday.it/
Al Museo di Roviano nasce l’Osservatorio Pupazza
Sabato 10 marzo 2018 presso il Museo della Civiltà Contadina Valle dell’Aniene si è dato avvio alla costituzione dell’Osservatorio Pupazza, la formalizzazione di un percorso che ha l’intento di costruire una rete tra soggetti che si dedicano sullo studio e alla messa in atto della tradizione delle pupe, delle pantàsime e delle pupazze, per la realizzazione di pratiche che puntino alla salvaguardia di questa espressione della cultura demoetnoantropologica immateriale e materiale.
All’incontro hanno partecipato: il direttore del Museo di Roviano Emiliano Migliorini, Michela Moltoni Consigliere Delegato alla Cultura del Comune di Roviano, la Pro Loco di Paganico Sabino (Andrea Fratini e Carlo Fratini), le antropologhe Paola Elisabetta Simeoni e Alessandra Broccolini (Università “Sapienza” di Roma), Angelo Palma dell’Etnolaboratorio per il Patrimonio Culturale Immateriale, Enrico Bonanni (architetto e grafico), Massimo Piunti e Silvia Di Gregorio (Libera Pupazzeria), Artemio Tacchia (studioso di storia locale in area Equa), i “pupazzari” di Roviano (Danilo Folgori, Giuseppe Folgori, Giovanni Folgori, Antonio Nagni, Tonino Battisti, Nino Moltoni, Mario Innocenzi, Gianfranco Grisanti, Antonio Coticoni). Hanno dato inoltre la loro adesione, pur non essendo presenti all’incontro, il Comune di Cappelle sul Tavo (Pescara), la Pro Loco di Lama dei Peligni (Chieti), i ricercatori Adriana Gandolfi (antropologa), Roberto Marinelli (studioso del territorio sabino), Amelio Pezzetta (studioso di tradizioni locali di Lama dei Peligni) e Pino Bonifazio (fotografo e documentarista).
Quella della pupazza è una tradizione molto diffusa in Italia centrale (anche se non molto conosciuta), legata al mondo agro-pastorale e all’uso rituale del fuoco. Costruito su uno scheletro di canne e legno rivestito con carta, questo fantoccio dalle fattezze femminili solitamente ha dimensioni gigantesche e forme esuberanti. Durante determinati momenti festivi esso viene indossato da un ballerino e fatto danzare; infine, viene dato alle fiamme.
L’Osservatorio si pone l’obiettivo di studiare e salvaguardare la tradizione delle pupazze, tenendo insieme soggetti diversi che si occupano di questo fenomeno con modalità, ruoli e funzioni differenti.
Per contatti:
rovianomuseo@tiscali.it
+39 3206932279
Marzo. Incontri al Museo
Durante il secondo fine-settimana di marzo, presso il Museo della Civiltà Contadina Valle dell’Aniene di Roviano, si terranno due interessanti iniziative. Si inizierà sabato 10, alle ore 17.30, con un incontro in memoria di Roberto Leydi, scomparso il 15 febbraio di 15 anni fa. Interverranno Emiliano Migliorini, Paolo Vinati e Vladimiro Cantaluppi, etnomusicologi, che sono stati allievi di Leydi all’Università di Bologna e collaboratori del Fondo Roberto Leydi di Bellinzona.
Leydi (Ivrea 1928 – Milano 2003) è stato tra i più importanti etnomusicologi italiani. La sua è una figura poliedrica e forse per questo la sua notorietà va al di là degli ambienti specialistici della musicologia e delle scienze sociali. Egli collaborava con riviste e giornali, lo si poteva ascoltare alla radio, alla televisione in cui diffondeva, con la affabilità che lo caratterizzava, rudimenti di etnomusicologia e di storia sociale anche tra il grande pubblico. Trasferitosi a Milano, già da giovanissimo fu critico musicale e cronista delle testate milanesi “Avanti” e “L’Europeo”. A Milano collaborò con il Piccolo Teatro e con lo Studio di Fonologia della RAI, assieme a Luciano Berio, Bruno Maderna e Umberto Eco. Si occupò successivamente anche di “cabaret”, genere a cui diede un contributo di rinnovamento (si vedano le biografie delle cantanti Milly e Milva e di Enzo Jannacci) e fu uno dei promotori più significativi del folk-revival (Nuovo Canzoniere Italiano, Almanacco Popolare). Tra gli spettacoli connotati in questo senso vanno ricordati i lavori teatrali Milanin Milanon (Milano, 1962, con Filippo Crivelli), Pietà l’è morta (Parma, 1964, con Giovanni Pirelli e Filippo Crivelli) e Sentite buona gente (Milano, 1967, con Diego Carpitella e Alberto Negrin); ma quello che ebbe maggiore impatto fu sicuramente Bella ciao (Spoleto, 1964, ancora con Filippo Crivelli e Franco Fortini) che fu presentato fra contrasti, polemiche, e perfino denunce penali al Festival dei due Mondi di Spoleto. Notevoli sono stati inoltre i suoi contributi alla diffusione della conoscenza della musica jazz. Con Leydi a Milano e con Carpitella a Roma, la cultura musicale Italiana cominciò ad aprirsi al mondo e l’etnomusicologia assunse una impostazione più in linea con gli studi internazionali. Leydi operò una innumerevole serie di ricerche sul campo, pubblicò moltissimo e produsse numerosi dischi (fu ideatore e curatore della nota collana Albatros). Nei primi anni Settanta iniziò la sua esperienza di insegnamento all’Università di Bologna, durata trent’anni, con la possibilità di coinvolgere molti giovani ricercatori di tutte le regioni italiane, contribuendo a fare dell’Italia uno dei territori meglio documentati d’Europa dal punto di vista etnomusicale.
Tra gli ambiti di ricerca di Leydi un capitolo importante rivestono gli studi sulla musica popolare cretese, effettuati a più riprese fin dagli anni Settanta. A 40 anni da queste prime ricerche i musicisti e studiosi di musiche del Mediterraneo Vladimiro Cantaluppi (violino) e Alessandro Predasso (voce, chitarra e boulgarì) presenteranno, in conclusione della conferenza, una sintesi di quell’esperienza, eseguendo dal vivo alcune di quelle musiche e guidando gli ascoltatori (con l’ausilio di proiezioni video) attraverso le diverse forme della musica tradizionale di Creta occidentale, incentrate sulla musica a ballo (i sirtos) e la musica urbana (tabachaniotika), che evidenziano una millenaria storia di scambi e adozioni fra Oriente e Occidente.
Domenica 11 marzo, alle ore 11, nella Sala Convegni del Museo, sarà presentato il volume “Il Cibo e la Festa. Pratiche alimentari festive nelle aree appenniniche del Lazio” (Edizioni Efesto, Roma), risultato di una serie di incontri e di attività prodotte all’interno della rassegna “Il Cibo e la Festa”, tenutasi nel 2016 al Museo della Civiltà Contadina, in cui sono confluite una serie di esperienze di ricerca, studi e testimonianze sui saperi, le tecniche e l’insieme di conoscenze, pratiche e consuetudini che stanno alla base del rapporto tra la preparazione e il consumo di cibo e alcuni contesti festivi delle zone appenniniche del Lazio. Interverrà l’antropologa Alessandra Broccolini (docente all’Università “Sapienza” di Roma e presidente di Simbdea) e saranno, inoltre, presenti il curatore del volume e alcuni degli autori del libro. Al termine dell’incontro è previsto un aperitivo al Museo con la degustazione di alcuni prodotti locali.
Programma completo
SABATO 10 MARZO
17.30 “In ricordo di Roberto Leydi. A quindici anni dalla scomparsa”
Conferenza: intervengono Emiliano Migliorini, Paolo Vinati e Vladimiro Cantaluppi
A seguire, Concerto di Musiche Cretesi (Vladimiro Cantaluppi: violino; Alessandro Predasso: voce, chitarra e boulgarì)
DOMENICA 11 MARZO
Ore 11 Presentazione del volume “Il Cibo e la Festa. Pratiche alimentari festive nelle aree appenniniche del Lazio” (Edizioni Efesto, Roma).
Interviene Alessandra Broccolini (Università “Sapienza” di Roma).
Ore 12.45 Aperitivo al Museo
I costruttori di pupazze di Roviano all’IMP di Palermo
Il prossimo 27 febbraio i costruttori di pupazze di Roviano sono stati invitati, quali rappresentanti del patrimonio culturale immateriale italiano, alla conferenza dell’Intangible Cultural Heritage and Museum Project (IMP), che si terrà presso il Museo Internazionale delle Marionette Antonio Pasqualino di Palermo, un incontro internazionale in cui si cercherà di mettere in luce il ruolo che i musei potrebbero svolgere nel processo di dialogo e di condivisione con gli attori del patrimonio immateriale.
L’obiettivo del progetto, che coinvolge cinque paesi (Belgio, Olanda, Francia, Svizzera, Italia), è quello di rinforzare le capacità professionali di operatori e professionisti dei musei nei paesi del partenariato, costruire una rete di scambi internazionali e interdisciplinari e opportunità di networking, in particolare sul ruolo dei musei nella salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale. Il progetto richiama lo spirito della Convenzione UNESCO 2003 (Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale), attenta al riconoscimento della centralità delle comunità e dei portatori di saperi nel processo di costruzione patrimoniale.
I costruttori di Roviano testimonieranno la loro esperienza, assieme ai rappresentanti di altre importanti manifestazioni culturali: i Tenores di Bitti, il s’cianco (gioco della lippa) di Verona, el felze (i costruttori di gondole) di Venezia. Nella prima conferenza, tenutasi a Rotterdam nel novembre del 2017, avevano portato il loro contributo: l’EUMM (Ecomuseo Urbano Metropolitano di Milano Nord), il Museo della Marineria di Cesenatico, Il Museo Etnografico Maison Bruil d’Introd e il progetto Tascapan della Valle d’Aosta, la Casa Lussu di Armungia (Cagliari).
“Questo invito – spiega in una nota il direttore del Museo della Civiltà Contadina Valle dell’Aniene, Emiliano Migliorini – è il frutto del lavoro di collaborazione tra il Museo di Roviano e i portatori di cultura locali che, per quanto riguarda il tema delle pupazze, si è reso concreto attraverso l’organizzazione la scorsa primavera di un evento complesso, con la realizzazione di laboratori di costruzione, con un incontro tematico a cui hanno partecipato esperti demoetnoantropologi e etnomusicologi e con la costituzione di un gruppo di ricerca su questo fenomeno, importante, diffuso, ma ancora poco studiato. La partecipazione all’IMP è il riconoscimento dell’impegno progettuale che, assieme a varie componenti, il Museo ha messo in atto e vuole far progredire e crescere, in una prospettiva di studio e salvaguardia del patrimonio culturale materiale e immateriale”.
Maggiori informazioni su: www.ichandmuseums.eu/en
Programma
8h30 Registration
9h00 Welcome by Rosario Perricone (Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino)
9h45 KEYNOTE | ‘Examining the Role of Museums in Taking a Participatory Approach towards ICH Safeguarding’ by dr Janet Blake, Associate Professor, Faculty of Law and academic member of the Centres of Excellence for Education in Sustainable Development and Silk Roads Studies, Shahid Beheshti University (Tehran)
10h30 Five museums from Italy, France, Belgium, The Netherlands and Switzerland present their inspiring example on intangible heritage and participation, followed by a group conversation Museum Hof van Busleyden (Belgium), Sigrid Bosmans: Uw Toren Is Niet Af (Your Tower isn’t Finished) | Amsterdam Museum (The Netherlands), Annemarie de Wildt: Representing Mokum/Damsko | Fédération des écomusées et musées de société (France), Céline Chanas: Sortons des clichés! | Musée d’ethnographie de Neuchâtel (Switzerland), Grégoire Mayor: In the valley of images | Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino (Italy), Rosario Perricone: Museo della performance (A Performance Museum)
12h25 ‘The practitioner’s voice’: interview with four Italian practitioners of intangible cultural heritage on collaborating with museums Panel of ICH-practitioners from Italy: Diego Caloi (Aga, S’cianco, Verona), Alessandro Ervas (El Felze, Venice) and Danilo and Giuseppe Folgori (Le pupazze di Roviano) 14h35 Working groups on intangible heritage, museums and participation. How can museums and practitioners of intangible cultural heritage work together in a successful and sustainable manner?
16h35 Presentation of the contemporary co-creation realised by the Company of the Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino17h20 Concluding observations by Lauso Zagato
18h00 The Company of the Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino performs the ‘Duello di orlando e Rinaldo per amore della bella Angelica’
La Scuola adotta il Museo
Lunedì 29 gennaio 2018 il progetto “La Scuola adotta il Museo” (messo in atto attraverso i fondi regionali POR-FESA) entra nella sua fase operativa e laboratoriale. Gli alunni dell’Istituto Comprensivo di Arsoli si avvieranno alla conoscenza della collezione museale guidati dagli insegnanti e dalle professionalità dei collaboratori del Museo della Civiltà Contadina Valle dell’Aniene (Emiliano Migliorini, etnomusicologo; Michela Iabichella, tiflodidatta; Letzia Battisti, artista e illustratrice; Susanna Battisti, esperta di lingue straniere; Paolo Rosati, archeologo), che illustreranno ai ragazzi gli obiettivi specifici del progetto e li porteranno (h. 10.30-13.30) all’esplorazione degli oggetti del Museo, della loro storia e del loro inserimento nel quadro culturale locale.
Il progetto “La Scuola adotta il Museo”, che durerà alcuni mesi, è suddiviso in varie fasi, alcune svolte in classe, altre al Castello Brancaccio che ospita il Museo. Tra le finalità vi è lo studio e la comprensione della memoria storica, della sua conservazione e trasmissione, ma anche la valorizzazione dell’articolato e multiforme panorama culturale presente oggi sul territorio, con l’intento di stabilire relazioni più solide e personali tra la scuola, la famiglia, e i giovani, nel rispetto della multiculturalità che connota le classi cui il progetto si rivolge. I laboratori, alla loro conclusione, porteranno alla realizzazione di un percorso tematico-didattico ‘ad altezza bambino’ – affiancato al percorso museale già predisposto per il mondo adulto – con la realizzazione di schede di sala create e decorate dai ragazzi; i testi saranno tradotti in diverse lingue. Inoltre, verrà realizzato un innovativo percorso tattile in linguaggio braille per ipovedenti che affiancherà i testi e le traduzioni; l’installazione sarà completata dalla messa in opera di alcuni elementi multimediali accessibili tramite QR-code, con audio-guide create e registrate dai ragazzi, filmati e suoni.
Memorie dai lavatoi
Il Comune di Roviano sta eseguendo, in questo periodo, la ristrutturazione del Lavatoio di Fonde Majure, in vista di un suo recupero funzionale.
Poiché, in passato, i lavatoi pubblici erano un importante luogo di incontro e confronto comunitario, per l’occasione l’Amministrazione Comunale, in collaborazione con il Museo della Civiltà Contadina Valle dell’Aniene, promuove tra i propri cittadini una raccolta di immagini dei vecchi lavatoi del paese, in vista dell’allestimento di una mostra tematica, da tenersi proprio all’interno di questo luogo, una volta ripristinato.
Tutte le immagini – ma anche video, testimonianze, documenti – serviranno per l’allestimento della mostra e confluiranno nel Centro di Documentazione del Museo.
Il materiale può essere consegnato presso gli Uffici del Comune oppure inviato digitalmente via mail a
rovianomuseo@tiscali.it (a cui potete scrivere anche per avere ulteriori e più specifiche informazioni)
Opportunità di tirocinio curriculare presso il Centro di Documentazione del Museo
Il Museo della Civiltà Contadina Valle dell’Aniene propone due tirocini formativi curriculari, di 60 e 200 ore, in convenzione con l’Università “Sapienza” di Roma. I tirocinanti potranno collaborare allo svolgimento di una o più attività all’interno del Centro di Documentazione e Laboratorio Multimediale del Museo tra cui il recupero e la salvaguardia di vecchi materiali documentali, acquisendo le competenze per la digitalizzazione, l’indicizzazione e la catalogazione della documentazione.
Tra gli obiettivi formativi: recupero e salvaguardia di documentazione audiovisiva; acquisizione di competenze nell’ambito della digitalizzazione, della indicizzazione e della catalogazione di documentazione demoetnoantropologica; realizzazione di produzioni audiovisive; nozioni di metodologia e tecnica della ricerca sul campo; elementi di museografia; elaborazione di contenuti digitali in vista dell’integrazione di elementi multimediali nel percorso di visita museale; aggiornamento e implementazione multimediale di siti web.
I tirocini sono rivolti agli studenti dell’ Università “Sapienza”, (Area: LETTERE E FILOSOFIA) per i seguenti corsi:
Arti e scienze dello spettacolo (Laurea Triennale D.M. n. 270/2004);
Arti e scienze dello spettacolo (Laurea Triennale D.M. n. 509/1999);
Digital audio/video editing (Master);
Digital Heritage. Cultural Communication Through Digital Technologies (Master);
Gestione e valorizzazione del territorio (Laurea Magistrale D.M. n. 270/2004);
Gestione e valorizzazione del territorio (Laurea Specialistica D.M. n. 509/1999);
Progettazione e gestione dei sistemi turistici e del patrimonio culturale (Master);
Restauro digitale audio/video (Master);
Storia culture e religioni. Dall’antichità all’età contemporanea (Laurea Triennale D.M. n. 270/2004);
Beni Demoetnoatropologici (Scuola di Specializzazione);
Culture e società del Mediterraneo e dell’Oriente (Laurea Specialistica D.M. n. 509/1999);
Discipline Etno-Antropologiche (Laurea Magistrale D.M. n. 270/2004);
Discipline Etno-Antropologiche (Laurea Specialistica D.M. n. 509/1999);
Musicologia e beni musicali (Laurea Specialistica D.M. n. 509/1999);
Storia, Antropologia, Religioni (Laurea Triennale D.M. N. 270/2004);
Studi storici, storico-religiosi e antropologici (Laurea Magistrale D.M. n. 270/2004);
Studi Storico-Religiosi ed Etno-Antropologici (Laurea Specialistica D.M. n. 509/1999);
Teorie e pratiche dell’antropologia (Laurea Triennale D.M. n. 270/2004);
Teorie e pratiche dell’antropologia (Laurea Triennale D.M. n. 509/1999).
Tutti i dettagli in: https://www.jobsoul.it/SoulWeb/schedaTirocinio.action?idOpportunita=278002AB-4B6F-4D4E-A4C1-3194A38168CE
Per informazioni inviare una mail a rovianomuseo@tiscali.it
Pubblicato il volume “Il Cibo e la Festa”
È disponibile, dopo un lungo lavoro di redazione durato esattamente un anno, il volume Il Cibo e la Festa. Pratiche alimentari festive nelle aree appenniniche del Lazio. Il libro, pubblicato con le Edizioni Efesto di Roma, raccoglie gli Atti del Convegno tenutosi il 18 settembre 2016 presso il Museo della Civiltà Contadina, con l’integrazione di ulteriori contributi e con la restituzione delle immagini che sono state esposte durante la mostra. Il volume presenta una pluralità di sguardi sul tema del cibo e la festa, argomento molto complesso e particolarmente vasto (seppur qui limitato ad un’area specifica), con l’intento di concorrere alla definizione di una mappa del cibo festivo nel Lazio.
L’opera inaugura la nuova collana “Quaderni del Museo di Roviano” che mira a raccogliere i risultati delle attività di studio e di ricerca nell’ambito delle iniziative realizzate in ambito etnoantropologico, etnomusicologico e museografico dal Museo della Civiltà Contadina Valle dell’Aniene, con particolare considerazione di temi riguardanti il territorio del Lazio.
Il volume accoglie i seguenti contributi:
Emiliano Migliorini, Introduzione | SUL CIBO E LA FESTA Lucia Galasso, Cibo e sacro | Paola Elisabetta Simeoni, Mangiare a crepapelle. Cibo per i Santi | Artemio Tacchia, Panarde, cenacoli e rinfreschi nell’area equa, tra Lazio e Abruzzo | CONTESTI Elisabetta Silvestrini, Amatrice. Dal cibo dei poveri alla notorietà gastronomica | Luciano Ledda, Il consumo del vino nelle osterie a Roma e nella Campagna Romana nei secoli XIX e XX. Socialità, aggregazione e mescita | Pino Bonifazio, La festa della Madonna degli Angeli di Canterano | Susanna Guerini, Il cibo di San Biagio in alcuni contesti festivi del Lazio| Alessandra Pelagalli, Le Fave dei Morti: un cibo per ricordare i defunti il 2 novembre diventa tradizione ad Aquino | Emiliano Migliorini, La “Panata” di San Sebastiano a Fumone | Maria Tumminia, La frasca di Sant’Antonio Abate a Vivaro Romano | Laura Gatti, La panarda di Porciano | Emanuela Panajia, Alimentare la fede. Pratiche di consumo e preghiera per la festa di Sant’Antimo a Nazzano | TESTIMONIANZE Elsa Di Meo, Il Pane e le sue forme. Come nasce l’intervista al Prof. Alberto Mario Cirese | Michela Moltoni, La ciammèlla degli sposi a Roviano | LA MOSTRA FOTOGRAFICA immagini di Pino Bonifazio | Ilenia Folgori | Gioacchino Giammaria | Benedetto Pafi | Angelo Palma | Emanuela Panajia | Malvina Picariello | Artemio Tacchia
Il libro è presente nei principali cataloghi di librerie on-line ( www.ibs.it/cibo-festa-pratiche-alimentari-festive-libro-vari/e/9788894855296?inventoryId=76015984 | www.hoepli.it/libro/il-cibo-e-la-festa-pratiche-alimentari-festive-nelle-aree-appenniniche-del-lazio/9788894855296.html ) e dalla prossima settimana presso il bookshop del Museo con il 25% di sconto (offerta lancio fino al 15 novembre).
ISBN 978-88-94855-29-6
Per informazioni: rovianomuseo@tiscali.it