La voce e la memoria. Storie di pecore, uomini ed altri animali

Sabato 25 Giiugno, alle ore 11, presso la Sala Convegni del Museo di Roviano, si terrà l’incontro La voce e la memoria. Storie di pecore, uomini ed altri animali, un evento che avrà come tema centrale la relazione umana con gli animali da allevamento. Quale ruolo hanno la voce e la memoria nel mondo pastorale? La capacità delle pecore di riconoscere la voce del pastore e l’importanza del suono nella relazione interspecifica sono conosciute da tempi immemorabili. Oggi la scienza, attraverso le ricerche etologiche, ci conferma le notevoli capacità intellettive e la sensibilità di questi animali. L’incontro sarà un’occasione per ascoltare la testimonianza diretta dell’ultimo pastore tradizionale di Roviano, ma anche per dare uno sguardo a mondi lontani, che ci rivelano la sorprendente reattività musicale dei nostri compagni di viaggio.

Interverranno Marcella Guidoni (antropologa, autrice del volume NARRARE GLI ANIMALI, Efesto Edizioni) e Fabrizio Giacinti (antropologo, ricercatore CIBCA per il Museo di Roviano).
Con le testimonianze di Italo Innocenzi e Vinicio Innocenzi e la presenza dell’Editore Alfredo Catalfo (Efesto).

Info: info@museoroviano.it | +39 3206932279

Dimore storiche. Domenica ingresso gratuito al Museo

Domenica 17 novembre la Regione Lazio apre al pubblico oltre 70 siti tra castelli e complessi architettonici, monasteri, chiese e conventi, palazzi e dimore storiche, parchi e casali nelle cinque province. Il Castello Brancaccio, sede del Museo della Civiltà Contadina Valle dell’Aniene di Roviano, recentemente inserito nei siti di interesse, aderisce all’iniziativa e domenica potrà essere visitato gratuitamente per l’intera giornata.

Domenica 17 novembre la Regione Lazio apre al pubblico oltre 70 siti tra castelli e complessi architettonici, monasteri, chiese e conventi, palazzi e dimore storiche, parchi e casali nelle cinque province.

Il Castello Brancaccio, sede del Museo della Civiltà Contadina Valle dell’Aniene di Roviano, recentemente inserito nei siti di interesse, aderisce all’iniziativa e domenica potrà essere visitato gratuitamente per l’intera giornata.

Dopo il successo dell’ultima edizione, domenica 17 novembre torna l’appuntamento della Regione Lazio con la Giornata di apertura straordinaria delle Dimore storiche per offrire a tutti l’opportunità di visitare gratuitamente l’immenso patrimonio di dimore, ville, parchi e giardini storici del territorio, decine di luoghi di grande fascino e incanto che arricchiscono tutte le province del Lazio.

Con la Rete delle Dimore storiche, la Regione Lazio ha avviato un grande progetto di valorizzazione dello straordinario patrimonio storico, paesaggistico e architettonico dei propri territori per costruire e sviluppare un nuovo modello di turismo sostenibile e competitivo. Dal 2017, anno della sua nascita, la Rete continua ad allargarsi: ad oggi sono 137 i siti coinvolti tra castelli e complessi architettonici, monasteri, chiese e conventi, palazzi e dimore storiche, parchi e casali. Luoghi straordinari, capolavori dell’arte e dell’architettura spesso poco conosciuti dal pubblico.

 Per info dettagliate si invita a consultare il sito retedimorestorichelazio.it

Mappa delle dimore storiche che partecipano all’apertura straordinaria

Marzo. Incontri al Museo

Durante il secondo fine-settimana di marzo, presso il Museo della Civiltà Contadina Valle dell’Aniene di Roviano, si terranno due interessanti iniziative. Si inizierà sabato 10, alle ore 17.30, con un incontro in memoria di Roberto Leydi, scomparso il 15 febbraio di 15 anni fa. Interverranno Emiliano Migliorini, Paolo Vinati e Vladimiro Cantaluppi, etnomusicologi, che sono stati allievi di Leydi all’Università di Bologna e collaboratori del Fondo Roberto Leydi di Bellinzona.
Leydi (Ivrea 1928 – Milano 2003) è stato tra i più importanti etnomusicologi italiani. La sua è una figura poliedrica e forse per questo la sua notorietà va al di là degli ambienti specialistici della musicologia e delle scienze sociali. Egli collaborava con riviste e giornali, lo si poteva ascoltare alla radio, alla televisione in cui diffondeva, con la affabilità che lo caratterizzava, rudimenti di etnomusicologia e di storia sociale anche tra il grande pubblico. Trasferitosi a Milano, già da giovanissimo fu critico musicale e cronista delle testate milanesi “Avanti” e “L’Europeo”. A Milano collaborò con il Piccolo Teatro e con lo Studio di Fonologia della RAI, assieme a Luciano Berio, Bruno Maderna e Umberto Eco. Si occupò successivamente anche di “cabaret”, genere a cui diede un contributo di rinnovamento (si vedano le biografie delle cantanti Milly e Milva e di Enzo Jannacci) e fu uno dei promotori più significativi del folk-revival (Nuovo Canzoniere Italiano, Almanacco Popolare). Tra gli spettacoli connotati in questo senso vanno ricordati i lavori teatrali Milanin Milanon (Milano, 1962, con Filippo Crivelli), Pietà l’è morta (Parma, 1964, con Giovanni Pirelli e Filippo Crivelli) e Sentite buona gente (Milano, 1967, con Diego Carpitella e Alberto Negrin); ma quello che ebbe maggiore impatto fu sicuramente Bella ciao (Spoleto, 1964, ancora con Filippo Crivelli e Franco Fortini) che fu presentato fra contrasti, polemiche, e perfino denunce penali al Festival dei due Mondi di Spoleto. Notevoli sono stati inoltre i suoi contributi alla diffusione della conoscenza della musica jazz. Con Leydi a Milano e con Carpitella a Roma, la cultura musicale Italiana cominciò ad aprirsi al mondo e l’etnomusicologia assunse una impostazione più in linea con gli studi internazionali. Leydi operò una innumerevole serie di ricerche sul campo, pubblicò moltissimo e produsse numerosi dischi (fu ideatore e curatore della nota collana Albatros). Nei primi anni Settanta iniziò la sua esperienza di insegnamento all’Università di Bologna, durata trent’anni, con la possibilità di coinvolgere molti giovani ricercatori di tutte le regioni italiane, contribuendo a fare dell’Italia uno dei territori meglio documentati d’Europa dal punto di vista etnomusicale.
Tra gli ambiti di ricerca di Leydi un capitolo importante rivestono gli studi sulla musica popolare cretese, effettuati a più riprese fin dagli anni Settanta. A 40 anni da queste prime ricerche i musicisti e studiosi di musiche del Mediterraneo Vladimiro Cantaluppi (violino) e  Alessandro Predasso (voce, chitarra e boulgarì) presenteranno, in conclusione della conferenza, una sintesi di quell’esperienza, eseguendo dal vivo alcune di quelle musiche e guidando gli ascoltatori (con l’ausilio di proiezioni video) attraverso le diverse forme della musica tradizionale di Creta occidentale, incentrate sulla musica a ballo (i sirtos) e la musica urbana (tabachaniotika), che evidenziano una millenaria storia di scambi e adozioni fra Oriente e Occidente.

Domenica 11 marzo, alle ore 11, nella Sala Convegni del Museo, sarà presentato il volume “Il Cibo e la Festa. Pratiche alimentari festive nelle aree appenniniche del Lazio” (Edizioni Efesto, Roma), risultato di una serie di incontri e di attività prodotte all’interno della rassegna “Il Cibo e la Festa”, tenutasi nel 2016 al Museo della Civiltà Contadina, in cui sono confluite una serie di esperienze di ricerca, studi e testimonianze sui saperi, le tecniche e l’insieme di conoscenze, pratiche e consuetudini che stanno alla base del rapporto tra la preparazione e il consumo di cibo e alcuni contesti festivi delle zone appenniniche del Lazio. Interverrà l’antropologa Alessandra Broccolini (docente all’Università “Sapienza” di Roma e presidente di Simbdea) e saranno, inoltre, presenti il curatore del volume e alcuni degli autori del libro. Al termine dell’incontro è previsto un aperitivo al Museo con la degustazione di alcuni prodotti locali.

Programma completo

SABATO 10 MARZO

17.30 “In ricordo di Roberto Leydi. A quindici anni dalla scomparsa”
Conferenza: intervengono Emiliano Migliorini, Paolo Vinati e Vladimiro Cantaluppi

A seguire, Concerto di Musiche Cretesi (Vladimiro Cantaluppi: violino; Alessandro Predasso: voce, chitarra e boulgarì)

DOMENICA 11 MARZO

Ore 11 Presentazione del volume “Il Cibo e la Festa. Pratiche alimentari festive nelle aree appenniniche del Lazio” (Edizioni Efesto, Roma).
Interviene Alessandra Broccolini (Università “Sapienza” di Roma).

Ore 12.45 Aperitivo al Museo

Zoe Fest: le immagini della rassegna

La prima edizione del ROVIANO ZOE FEST, la rassegna di musica popolare organizzata dal Museo della Civiltà Contadina Valle dell’Aniene e dal Comune di Roviano, chiude con un bilancio più che positivo, con ottimi riscontri sia dal punto di vista della qualità della proposta musicale, sia per la buona partecipazione di pubblico, sia per il funzionamento della struttura organizzativa. La Direzione del Museo desidera ringraziare la Regione Lazio, il Comune di Roviano, i musicisti (Dino Dell’unto, Angelo Fusco, Diego Fusco, Roberto Mariani, Susanna Buffa, Stefania Placidi, Marco Cignitti, Giuseppe Fabbi, Margherita Valtorta, David Sarnelli, Lautaru Costel, Bucataru Daniel, Sergio Dileo, Luca Cioffi, Daniele Coccia, Eric Caldironi , Alessandro Fisa Marinelli, Nicolò Pagani), il Circolo Gianni Bosio, le associazioni che hanno collaborato agli allestimenti e alla gestione degli stand (Pro Loco Roviano, Comunita’ Giovanile Roviano), i fonici, i produttori locali, tutti coloro che hanno partecipato e permesso la realizzazione della rassegna.
La Direzione si impegna a cercare di rendere questo evento un’iniziativa ricorrente, a cadenza annuale, per la valorizzazione della musica tradizionale, fuori dalla dimensione nostalgica o commerciale, ma per conoscere e comprendere fenomeni musicali nelle loro funzioni nella società contemporanea, anche in una prospettiva di incontro tra culture e di integrazione.

Call for Papers. Il Cibo e la Festa

cibo-festa

Il prossimo settembre il Comune di Roviano e il Museo della Civiltà Contadina Valle dell’Aniene presenteranno la rassegna Il Cibo e la Festa. Pratiche alimentari festive dell’Appennino Laziale.

L’iniziativa punta a mettere in luce e valorizzare il rapporto tra occasioni festive e abitudini alimentari nel contesto dell’Appennino e Pre-Appennino Laziale. Il cibo, infatti, rappresenta un elemento culturale importante per ogni comunità e spesso acquisisce specificità durante feste, riti e cerimonie, con peculiari forme di preparazione e consumo.

Per l’occasione sono in programma una serie di proiezioni di video-documentari tematici, una mostra fotografica, un convegno di carattere demo-etnoantropologico, incontri laboratoriali e di degustazione di cibi tradizionali.

I materiali del convegno, della mostra e delle proiezioni saranno selezionati attraverso le richieste di partecipazione pervenute in risposta al CALL FOR PAPERS. Invitiamo quindi, studiosi, fotografi, documentaristi a inviarci i loro contributi per le varie sezioni.

Deadline: 19 Giugno 2016 11 Luglio 2016