La prima edizione del ROVIANO ZOE FEST, la rassegna di musica popolare organizzata dal Museo della Civiltà Contadina Valle dell’Aniene e dal Comune di Roviano, chiude con un bilancio più che positivo, con ottimi riscontri sia dal punto di vista della qualità della proposta musicale, sia per la buona partecipazione di pubblico, sia per il funzionamento della struttura organizzativa. La Direzione del Museo desidera ringraziare la Regione Lazio, il Comune di Roviano, i musicisti (Dino Dell’unto, Angelo Fusco, Diego Fusco, Roberto Mariani, Susanna Buffa, Stefania Placidi, Marco Cignitti, Giuseppe Fabbi, Margherita Valtorta, David Sarnelli, Lautaru Costel, Bucataru Daniel, Sergio Dileo, Luca Cioffi, Daniele Coccia, Eric Caldironi , Alessandro Fisa Marinelli, Nicolò Pagani), il Circolo Gianni Bosio, le associazioni che hanno collaborato agli allestimenti e alla gestione degli stand (Pro Loco Roviano, Comunita’ Giovanile Roviano), i fonici, i produttori locali, tutti coloro che hanno partecipato e permesso la realizzazione della rassegna.
La Direzione si impegna a cercare di rendere questo evento un’iniziativa ricorrente, a cadenza annuale, per la valorizzazione della musica tradizionale, fuori dalla dimensione nostalgica o commerciale, ma per conoscere e comprendere fenomeni musicali nelle loro funzioni nella società contemporanea, anche in una prospettiva di incontro tra culture e di integrazione.
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Roviano Zoe Fest
ZOE Fest è un ciclo di incontri di musica popolare organizzato dal Comune di Roviano e curato dalla Direzione del Museo della Civiltà Contadina Valle dell’Aniene, il cui nucleo è rappresentato dalle performance dal vivo di suonatori e cantori di musica popolare, etnica e di riproposta (folk-revival) provenienti dalle città e dai paesi del Lazio a cui si collegano i contributi di approfondimento di studiosi di antropologia e di etnomusicologia, di documentaristi e di film-maker.
Il progetto ha il fine di valorizzare le tradizioni musicali dell’area laziale, in un confronto con le musiche popolari di altri territori. Oltre ai concerti, sono in programma seminari didattici sulla musica popolare ed etnica, la partecipazione di costruttori di strumenti popolari e di gruppi provenienti da altre regioni italiane e dall’estero. Uno spazio esclusivo verrà dato alla presenza dei gruppi etnici residenti nel Lazio e alla musica delle culture migranti.
ZOE Fest dovrebbe divenire negli anni un ciclo di incontri tematici sulla musica popolare, connesso alle attività del Museo della Civiltà Contadina Valle dell’Aniene.
La rassegna avrà la durata di due giorni, sabato 24 e domenica 25 giugno, caratterizzati da una serie di eventi in cui ci si avvarrà di diverse forme espressive di comunicazione e divulgazione. Tutti gli eventi si terranno presso il Museo della Civiltà Contadina Valle dell’Aniene, nello splendido scenario della corte del Castello Brancaccio.
PROGRAMMA 2017
Sabato 24 giugno, dalle ore 17.00: pomeriggio dedicato alla musica di tradizione e alla sua eredità contemporanea. Si esibiranno tre formazioni provenienti da territori diversi dell’area laziale: i Bifolk (organetto, zampogna, voci, tamburello e tamburo a frizione) dall’aera ernica; il duo Cignitti-Fabbi (zampogna zoppa e tamburello) dalla valle dell’Aniene; Susanna Buffa (voce e dulcettina) e Stefania Placidi (voce e chitarra), attiviste del Circolo Gianni Bosio che eseguiranno alcuni brani del repertorio vocale e vocale-strumentale della Sabina.
Sarà allestita un’esposizione temporanea di strumenti musicali tradizionali. Inoltre, saranno presenti stand gastronomici e spazi di degustazione.
Domenica 25 giugno, dalle ore 18.00: aperitivo musicale con i Thanks Pluto, duo bolognese formato da David Sarnelli (fisarmonica) e Margherita Valtorta (voce, piano toy, glockenspiel). Alle 21.00, i Lautari Din Rosiori (Costel Lautaru, fisarmonica; Liza Lautaru, voce; Daniele Bucataru, chitarra; Sergiu Dileo, sax; Luca Cioffi, percussioni), noto gruppo proveniente da Napoli che esegue musiche rom e della tradizione balcanica; chiuderà la serata il canzoniere anarchico dei Montelupo (gruppo nato per volontà di alcuni membri della band romana Il Muro del Canto, che ha raccolto la tradizione delle canzoni di lotta anarchiche con arrangiamenti in chiave folk).
L’ingresso è gratuito.
In occasione di ROVIANO ZOE FEST, il Museo della Civiltà Contadina Valle dell’Aniene osserverà orario d’ingresso libero per i visitatori dalle ore 17.00 alle 20.00.
SCARICA IL BOOKLET CON INFORMAZIONI E PROGRAMMA
Info: rovianomuseo@tiscali.it
Il Laboratorio Pupazza: conoscenza, partecipazione e coinvolgimento
Sabato 27 e domenica 28 maggio il Museo della Civiltà Contadina Valle dell’Aniene ha ospitato il 1° Laboratorio della Pupazza, aperto a tutti, bambini e adulti che si sono cimentati nella realizzazione di pupazze di diverse dimensioni, assemblate utilizzando la tradizionale tecnica di costruzione, che fa riferimento all’uso di materiali naturali e di risulta. Il laboratorio è stato condotto da un gruppo di esperti costruttori di Roviano: Giuseppe Folgori, Danilo Folgori, Giovanni Folgori, Antonio Nagni, Tonino Battisti, Nino Moltoni, Mario Innocenzi, Gianfranco Grisanti, Antonio Coticoni. Sabato mattina (27), ad inaugurare l’iniziativa, sì è tenuto un interessante convegno tematico sulle pupazze (o pantasime) e sui fantocci rituali; sono intervenuti: Paola Elisabetta Simeoni (antropologa, docente presso la Scuola di Specializzazione Demo-Etno-Antropologica dell’Università “Sapienza” di Roma) , Alessandra Broccolini (Presidente di SIMBDEA, docente di Antropologia presso l’Università “Sapienza”), Artemio Tacchia (storico locale e profondo conoscitore della cultura della Valle dell’Aniene) e Enrico Bonanni (architetto e studioso di tradizioni popolari).
Convegno e laboratorio hanno avuto come intenti principali la conoscenza di tecniche, saperi e consuetudini che rischiano la dispersione, la valorizzazione delle tradizioni e la trasmissione delle stesse alle nuove generazioni, il tentativo di stimolare l’interazione col proprio contesto socio culturale creando momenti di integrazione di conoscenze e competenze specifiche. La giornata del 28 si è conclusa con la consegna degli attestati di partecipazione (ben 47) svolta dal Funzionario responsabile della Direzione Regionale Culture e Politiche Giovanili – Area servizi Culturali, Promozione della lettura e Osservatorio della cultura della Regione Lazio, dott.ssa Paola Pascucci. La festa si è conclusa nella piazza del paese con il Ballo della Pupazza (accompagnato, come da tradizione, dal complesso bandistico “G. Rossini”) e l’abbruciamento del fantoccio.
Piccole guide turistiche in azione
Giovedì 25 maggio i ragazzi della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo di Arsoli daranno vita ad un evento, frutto di un progetto realizzato con il Museo della Civiltà Contadina di Roviano, dal titolo Percorsi nella storia di Roviano. Piccole guide turistiche in azione. Il progetto prevedeva la realizzazione di un percorso didattico dedicato alla conoscenza del Museo, con laboratori sulla cultura popolare e la storia locale. Tra i risultati attesi la preparazione di un libro elettronico (ebook) che illustra, in italiano e inglese, con l’ausilio di disegni e elaborati poetici, i percorsi sviluppati durante le visite al Museo e una visita guidata, condotta dai ragazzi stessi.
L’iniziativa, che avrà inizio alle ore 18, sarà così articolata:
Saluti di apertura e presentazione del programma
Illustrazione tramite proiezione dell’ebook
Lettura poesie (classe II C)
Poesie e canzoni (classe I C)
Spettacolo musicale (classi I, II, III C)
Visita guidata al Museo condotta dai ragazzi III C
Rinfresco
Ai seguenti è possibile visionare e scaricare il libro elettronico, nei formati pdf e epub.
Aperte le iscrizioni al Laboratorio di Costruzione della Pupazza Rovianese
A Roviano, il 27 e il 28 maggio, verrà organizzato un laboratorio di costruzione della Pupazza.
Il Laboratorio è assolutamente gratuito, è aperto a tutti (anche ai bambini), e per partecipare è obbligatorio prenotarsi. Da qualche giorno sono aperte le iscrizioni e si potrà farlo fino al 20 maggio.
Qui potete trovare il regolamento e il modulo di iscrizione che dovrete inviare compilato in tutte le sue parti all’indirizzo rovianomuseo@tiscali.it .
La pupazza o pantasima è un grande fantoccio realizzato artigianalmente, con cartapesta su una intelaiatura di canne, ferro o altro materiale, protagonista di alcuni riti e feste dell’Italia Centrale. Solitamente ha fattezze femminili e forme pronunciate. Viene fatta ballare durante le feste e alla fine, in genere, bruciata. Questa forma di spettacolo tradizionale – che assume valenze rituali e mobilita attorno all’evento varie comunità della Valle dell’Aniene – come molti aspetti della cultura popolare, ha subito un forte ridimensionamento, con il rischio di dispersione di saperi, di tecniche e di processi creativi legati alla cultura locale materiale e immateriale. Il laboratorio punta alla divulgazione e alla rivitalizzazione di queste conoscenze.
Per maggiori informazioni visitate la pagina dedicata: www.museoroviano.it/attivita/laboratorio-pupazza/
Il 27 e il 28 maggio un laboratorio sulla Pupazza
Il 27 e il 28 maggio, a Roviano (Roma), si terranno due giornate dedicate alla Pupazza, il grande fantoccio di cartapesta, dalle fattezze femminili, protagonista di alcuni riti e feste dell’Italia Centrale. La pupazza – dalle misure sovradimensionate e dalle forme pronunciate – viene fatta ballare durante particolari ricorrenze e al termine di queste bruciata. Tale forma di spettacolo tradizionale, come molti aspetti della cultura popolare, ha subìto un forte ridimensionamento, con il rischio di dispersione di saperi, di tecniche e di processi creativi legati alla cultura locale.
Per valorizzare e sostenere questa tradizione, il Museo della Civiltà Contadina Valle dell’Aniene, con il sostegno della Regione Lazio e del Comune di Roviano, organizza una serie di attività concentrate nell’ultimo fine-settimana di maggio. L’evento si inserisce all’interno del progetto Un Fiume di Cultura, del Sistema Museale Territoriale Medaniene e che coinvolge, oltre al Museo di Roviano, i musei di Anticoli Corrado, Arcinazzo, Arsoli e Riofreddo.
L’evento, che vede la collaborazione scientifica dell’Etnolaboratorio per il Patrimonio Culturale Immateriale di Roma, è in connessione con la Giornata Internazionale dei Musei dedicata quest’anno a Museums and contested histories: Saying the unspeakable in museums (Musei e storie controverse: raccontare l’indicibile nei musei).
L’iniziativa prevede un laboratorio di costruzione, aperto a chiunque voglia acquisire conoscenza di queste pratiche (il laboratorio, assolutamente gratuito, è aperto anche ai bambini). Contestualmente si terrà un convegno tematico su tale fenomeno, con specialisti provenienti dal mondo delle discipline etnoantropologiche e etnomusicologiche. Interverranno: Paola Elisabetta Simeoni (antropologa culturale), La danza dei giganti; Alessandra Broccolini (antropologa culturale, docente presso l’Università “Sapienza” di Roma), Pupe e pupazze tra marginalità, agency e resistenza. Casi da Lazio e Abruzzo; Emiliano Migliorini (etnomusiocologo, direttore del Museo della Civiltà Contadina di Roviano e del Museo delle Tradizioni Musicali di Arsoli), Il ballo della pupazza. Rilievi etnomusicologici; Artemio Tacchia (studioso di storia locale), Danza e morte della pupazza nel territorio Equo: un’indagine del 1999; Enrico Bonanni (architetto, studioso di tradizioni locali), La pantasima. Dal fantasma all’idolo.
L’evento si concluderà con un concerto di musica tradizionale, visto il valore che la musica assume nel rito, e una performance coreutica con il ballo delle pupazze costruite durante i laboratori, accompagnato dal Complesso Bandistico “Gioacchino Rossini” di Roviano.
Per dettagli, approfondimenti e informazioni su come iscriversi > www.museoroviano.it/
Invasioni Digitali al Museo
Sabato 6 maggio 2017, dalle ore 15.30, Invasioni Digitali al Museo della Civiltà Contadina Valle dell’Aniene.
Un viaggio a ritroso nel tempo nella cornice medievale del Castello Brancaccio di Roviano che ospita il Museo, la più grande raccolta etno-antropologica del Lazio. Dai cippi miliari dell’antica Via Tibutina Valeria, di cui Roviano era un importante crocevia, agli oggetti d’uso quotidiano, inseriti in una ricostruzione scenografica realistica degli ambienti che ne illustrano tutte le fasi di vita: dalla loro nascita artigianale, alla fase funzionale, fino alla dismissione e al momento affettivo della conservazione, offrendo una vera e propria full-immersion nei contesti lavorativi e domestici legati ai rapporti di produzione e alla lavorazione della terra, al lavoro dei minatori e degli artigiani, alla vita domestica, religiosa e scolastica. Un “invasione” per scoprire insieme la ricchezza del patrimonio storico-culturale del borgo di Roviano, posto a confine tra Lazio e Abruzzo, che domina la vallata che si snoda tra il Parco Naturale dei Monti Lucretili e quello dei Monti Simbruini.
Hashtag da utilizzare:
#invasionidigitali #invasioneRoviano #VisitValdAniene
Prenotatevi sulla pagina: http://www.invasionidigitali.it/invasione/invasione-al-museo-della-civilta-contadina-valle-dellaniene/
Per maggiori informazioni:
am@anienewilderness.it (T. 335 362353)
twitter.com/anienewildernes
facebook.com/aniene.wilderness
instagram.com/aniene_wilderness/
Mostra Donne&Lavoro
Il 22 aprile 2017 inaugurerà a Roviano, all’interno della splendida cornice del Castello Brancaccio, già casa del Museo della Civiltà Contadina Valle dell’Aniene, la mostra Donne&Lavoro, che rimarrà allestita fino all’ultima settimana di maggio.
Il visitatore potrà effettuare un viaggio attraverso le immagini di Carlo Riccardi, che documentano uno spaccato sociale del lavoro femminile durante e dopo il periodo bellico: contadine, operaie, paracadutiste, gommiste, benzinaie e tassiste. Il lavoro affrontato con il sorriso, le donne con molteplici ruoli, madri alle volte padri, che affrontarono i cambiamenti presenti nei più diversi settori della vita quotidiana.
Ad accompagnare le foto di Carlo Riccardi si aggiungono i più recenti scatti del figlio Maurizio, attualizzando e ponendo una sorta di metodo di confronto sulla storia delle donne lavoratrici. Quindi donne-poliziotto, donne-magistrato, avvocatesse, grafiche, archeologhe, addette alla raccolta dei rifiuti e direttrici d’orchestra…. tutte dentro l’obiettivo di Maurizio Riccardi, per rendere omaggio all’universo femminile, a quelle donne che vivono il proprio mestiere con gioia e fatica, lontane dal, ora quanto mai attualissimo, velinismo e dalla voglia di “comparire” a qualsiasi costo.
Per completare questo progetto, visti i frequenti viaggi internazionali di Maurizio Riccardi, si è voluta adoperare una contrapposizione finale con diversi scatti realizzati in Etiopia, in Mozambico e nella Repubblica Democratica del Congo: le lavoratrici di questi tre Stati, nei loro colori e nella loro umiltà, con lo sguardo fisso in camera, abbracciano e sintetizzano il desiderio di quel riscatto umano oltre che sociale, abbattendo i confini nazionali e sottolineando l’importanza del ruolo della donna nella società moderna su una prospettiva universale.
Al convegno di apertura in programma sempre il 22 aprile ore 11.00, oltre al sindaco Sandro Ceccarelli, interverranno il Dott. Emiliano Migliorini attuale Direttore del Museo della Civiltà Contadina, Carlo e Maurizio Riccardi autori della mostra, Fabio Grisanti Presidente di Roviano Fotografia e il Prof. Alberto Manodori Sagredo Titolare della cattedra di Storia della Fotografia dell’Università di Torvergata.
I vari interventi saranno colorati dalle rappresentazioni in poesia dell’Ass.ne NOI LILITH Gruppo donne di Castel Madama e Ciciliano, che opera sul territorio contro la violenza di genere e a difesa dei valori e dei saperi femminili. Modera Sarah Innocenzi consigliere delegato alle politiche sociali del Comune di Roviano. Al termine del convegno i partecipanti potranno scoprire le bellezze del Museo della Civiltà Contadina attraverso una visita guidata dell’area etnoantropologica e di quella archeologica a cura di Michela Moltoni delegato alla cultura del Comune di Roviano.
Info: +39 0774 903023 | rovianomuseo@tiscali.it
Canti e pianti di morte. La donna nei rituali funebri
Sabato 8 Aprile 2017, dalle ore 10, presso la Sala Convegni del Museo della Civiltà Contadina Valle dell’Aniene di Roviano, si terrà la giornata di studi sul tema Canti e pianti di morte: la donna nei rituali funebri, coordinata da Emiliano Migliorini e Fabio Petrelli. Gli interventi di carattere scientifico ed accademico, approfondiranno vari aspetti della figura femminile legati alla dimensione del lutto, della morte, del cordoglio e delle pratiche rituali e devozionali, e di come attraverso i documenti demoetnoantropologici e iconografici si possa focalizzare la dimensione archetipica del canto e del pianto di accompagnamento al morto o di come tali forme siano ancor oggi elementi della devozione popolare e motivi di indagine nell’arte contemporanea. Una parte della discussione sarà incentrata sul rapporto tra lamentazione e devozione popolare.
Questi gli ospiti e i relativi interventi: Eugenia Battisti (Direttore dell’Archivio Eugenio Battisti, curatore e storico dell’arte), Il pianto femminile. ll ritorno del rito nell’arte contemporanea; Claudia Gina Hassan (rciercatrice, Università di Roma “Tor Vergata”), Pianto e memoria. Il caso dell’ebraismo tripolino; Emiliano Migliorini (etnomusicologo, Direttore del Museo della civiltà contadina dell’Aniene di Roviano); Pianto e devozione. Percorsi etnomusicologici; Fabio Petrelli (storico dell’arte), Le lacrime archetipiche. Il tema del pianto tra iconografia popolare e fotografia di interesse antropologico; Salvatorika Savigni (contralto e storico della musica), “E anche a te una spada trafiggerà l’anima”. Genesi e sviluppo dello Stabat Mater.
In chiusura si proietteranno due brevi documentari inerenti gli argomenti di dibattito: “Stendalì” di Cecilia Mangini (1960) e “Venerdì Santo” di Gaetano Crivaro (2014), che si inseriscono nell’ambito della Rassegna “Ricerche in vista 2017”.
Partecipa a MySoundscape
Il 14 marzo prossimo si celebrerà la prima Giornata Nazionale del Paesaggio istituita al fine di richiamare il paesaggio quale valore identitario del Paese e trasmettere alle giovani generazioni il messaggio che la tutela del paesaggio e lo studio della sua memoria storica costituiscono valori culturali ineludibili e premessa per un uso consapevole del territorio ed uno sviluppo sostenibile.
Per quest’occasione, il Museo della Civiltà Contadina Valle dell’Aniene e il Museo delle Tradizioni Musicali di Arsoli, con lo scopo di stimolare all’ascolto e all’attenzione della dimensione sonora del territorio, invitano tutti coloro che ci seguono a partecipare a My Soundscape, un gioco a valenza culturale e didattica sui paesaggi sonori della Valle dell’Aniene.
PER PARTECIPARE
registrate digitalmente (ad esempio con il vostro Smartphone o Tablet), i suoni e i rumori che vi circondano e inoltrateli al nostro indirizzo di posta soundmuseo@gmail.com (o rovianomuseo@tiscali.it) oppure allegati ad un messaggio Messanger nella pagina Facebook del Museo (https://www.facebook.com/
Insieme al suono dovrete inviarci:
1) Il nome del luogo o, ancor meglio, la posizione o le coordinate di dove state effettuando la registrazione.
2) La data di registrazione.
3) Una fotografia del contesto della registrazione.
4) Il vostro nome o un alias.
5) Una didascalica descrizione di ciò che state rilevando.
Si può effettuare più di un invio.
Con le informazioni che perverranno andremmo a comporre delle cartoline sonore che saranno visibili e consultabili sulla pagina Facebook e sul sito del Museo.
Molto spesso non facciamo sufficientemente attenzione ai rumori e ai suoni che ci circondano, ma questi (naturali, umani o artificiali) possono avere una loro importanza, una loro bellezza: il rumore della pioggia, gli alberi mossi dal vento, il vociare di un mercato, il suono di una radio che arriva da una finestra di una casa, lo scorrere di un fiume, l’insieme dei suoni della sfilata di un carnevale, gli annunci di un venditore ambulante, una serata di musica…
Al fine di gestire al meglio i documenti che pervengono, vi chiediamo di non inviare file troppo lunghi o eccessivamente pesanti.